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N’ha fattu quantu Juvadi


Secondo l’antropologo Giuseppe Pitrè, uno dei padri fondatori della moderna etnologia italiana noto per il suo lavoro pionieristico nella raccolta e nello studio delle tradizioni popolari, “ogni popolo ha i suoi personaggi favoriti, nei quali individualizza cento storielle di sciocchezze, di furberia, di astuzia, di rilegiosità [sic], di divozione, che, avvenute in un luogo, o non avvenute mai, presero qua e là sviluppo e ferma stanza. Però questi personaggi, differenti nei nomi, si somigliano nella natura, perché informati a un medesimo tipo”.

La figura archetipa dello sciocco in Calabria è quella di Juvadi (o Juva’) che al termine di ogni novella viene quasi sempre “mazziatu buonu buonu” a causa della sua idiozia. Non per niente, quando qualcuno commette una sciocchezza, i calabresi usano dire “N’ha fattu quantu Juvadi”.

Uno di questi racconti popolari è quello nel quale Juvadi viene mandato dalla mamma a lavare della trippa. Mentre sta risciacquandola in mare, Juvadi vede in lontananza dei pescatori e chiede loro conferma del suo ottimo lavoro. Costoro però non riescono a distinguere le parole urlate da Juvadi e, credendo che voglia essere imbarcato, lo raggiungono a riva. Accortisi del malinteso che ha fatto loro perdere tempo prezioso, gliele danno di santa ragione. Juvadi molla tutto e scappa a gambe levate. Una volta giunto a casa si giustifica con la madre dicendo che la trippa è stata mangiata da un lupo. E a questo punto prende altre botte per la sua stupidaggine.

Questa la versione originale della novella in dialetto calabrese come riportata a pag. 48 del decimo volume della rivista trimestrale “Archivio per lo studio delle tradizioni popolari” diretta da Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone-Marino, pubblicata a Palermo nel 1891 per i tipi della Libreria internazionale Carlo Clausen (già L. Pedone Lauriel):

‘Nu juornu ‘a mamma ha accattatu ‘na trippa, e ha dittu a Juvadi: “Va a lavari ssa trippa, e lavada bona”. Juvadi è jutu a lavari ‘a trippa, ma apparti ‘e jiri a la jumara, è jutu a lu mari; s’è misu a lavari e gridava: “Oooooi genti! È davata bona ssa trippa?” I marinari l’hanu sentutu e duntanu, e si cridianu ch’era ‘na persuna chi vodia passari ‘u mari; su’ juti ed hanu trovatu a Juvadi ch’ancora gridava: “Genti! È bona davata ssa trippa?” Chilli, sdingati, l’hanu fattu ‘na bona vattuta. Juvadi ha jettatu ‘a trippa intr’ ‘u mari, e si n’è fujutu; ed è ricuotu a la casa dopo dua juorni, e ha dittu: “‘A trippa mi l’ha levata ‘nu dupu, mamma mia”. Chilla povarella chi vodia la trippa, chiangiennu chiangiennu, l’ha fattu ‘na ferma vattuta ch’è statu ‘nu misu a lu diettu.

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Come ricorda Leo Codacci nella prefazione al volume originale, in “Troppa Trippa” Indro Neri ha proposto “uno studio, una ricerca accurata, un atto di amore che esaltano la stessa storia tenuta in vita a Firenze dai ventisette trippai” ed il volume, che era di quasi duecento pagine ma viene ora ripubblicato in agili Quaderni, “è anche far poesia di quella vera… particolarmente per la trippa”. In questa deliziosa ricerca, che aveva impegnato l’autore per tre lunghi anni, era contenuta la storia dei trippai dall’antichità ad oggi, le ricette toscane sulla trippa, quelle regionali da tutta Italia e quelle caratteristiche di ogni nazione oltre ad indicazioni culinarie ripescate da antichi manoscritti o grazie alla tradizione popolare; e ancora curiosità sulla trippa, notizie sulle confraternite italiane e straniere per la promozione della trippa nel mondo, la trippa nella poesia, nella letteratura e nei fumetti, modi di dire e proverbi sulla trippa e molto altro ancora. Tutti questi contenuti – rivisti ed ampliati da nuove ricerche – vengono ora raccolti periodicamente nella collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com, pubblicazioni tematiche per la gioia di chi ama la trippa anche se è troppa.

Chi è Indro Neri

Fiorentino, editore, scrittore e giornalista, dal 1997 Indro Neri si occupa di trippa, collabora regolarmente a riviste, siti Internet e blog, ed ha al suo attivo numerosi libri. Appassionato di viaggi e di storia della gastronomia italiana e straniera, è stato ospite di Rai Uno e Rete 4 in veste di esperto di trippa nel mondo ed è tuttora regolarmente invitato a presenziare fiere, concorsi ed eventi gastronomici sul quinto quarto. Uno dei fondatori della Accademia della Trippa nel 2008, nel 2019 è stato insignito del titolo di Commendatore d’Onore della Confraternita d’la Tripa di Moncalieri e dal 2023 fa parte della North American Tripe Association. Indro è sempre disponibile per collaborazioni, interventi e presentazioni sulle mille curiosità legate al tema della trippa.

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