2 Maggio 2014

Condividi l'articolo

Il nuovo quaderno

La trippa di Andy Warhol

Fra i vari artisti famosi che hanno messo la trippa al centro delle proprie opere d’arte, vi è anche Andy Warhol, uno dei maggiori esponenti della Pop Art americana. La neutralità con la quale Warhol si pone davanti agli oggetti che rappresenta, senza alcuna interpretazione personale né intento estetico, cambia radicalmente il modo di decifrare le opere d’arte. La raffigurazione della scatoletta di pepper pot soup, la zuppa di trippa made in U.S.A., per esempio, come le altre icone che Warhol ci ha regalato (prima fra tutte Marylin Monroe) acquista dunque un valore etico: in un periodo caratterizzato dallo sviluppo industriale e da una ritrovata prosperità economica con oggetti e beni di consumo alla portata di tutti, il messaggio di Warhol è quello di celebrare il valore positivo dell’american way of life, lo stile di vita americano, in cui la democrazia si realizza nella mercificazione di massa che mette a disposizione di tutti uguali prodotti ed uguali possibilità, dai proverbiali “quindici minuti di popolarità” appunto alla trippa in scatola della Campbell. Grazie al metodo della serigrafia, che permette la produzione in serie delle sue opere, Warhol propone una forma d’arte popolare (Pop Art), ripetuta su vasta scala, da consumare come un qualsiasi altro prodotto commerciale, che ammicca – e neanche tanto velatamente – al movimento dadaista teso a dissacrare il mito dell’arte europea come espressione di cultura superiore.


1962 – Andy Warhol, 32 Campbell’s Soup Cans, The Museum of Modern Art, New York City (Stati Uniti d’America)


1962 – Andy Warhol, Big Torn Campbell’s Soup Can (Pepper Pot), The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (Stati Uniti d’America)


1962 – Andy Warhol, Small Torn Campbell’s Soup Can (Pepper Pot), The Eli and Edythe L. Broad Collection, Los Angeles (Stati Uniti d’America)


1966 – Andy Warhol, Campbell’s Soup Can – Pepper Pot, University of Michigan Museum of Art, Ann Arbor (Stati Uniti d’America)


1968 – Andy Warhol, Pepper Pot Soup – Campbell’s Soup I, Ferus Gallery, Los Angeles (Stati Uniti d’America)

© Aerostato / TroppaTrippa.com

ARGOMENTI DELL'ARTICOLO

Iscriviti gratuitamente per non perdere i prossimi articoli

Loading

Ultimi articoli di trippa

C’è anche la zuppa di trippa nella mappa degli orrori gastronomici europei realizzata nell’ambito di “Atlas of Prejudice” (l’Atlante del pregiudizio). Il progetto grafico –...

Nella mia ricerca sulla diffusione geografica delle ricette di trippa attraverso esplorazioni, colonizzazioni, migrazioni e tratte di schiavi, ho scoperto che la shkembe chorba bulgara...

Il 10 agosto 1910 nasceva a Siena Silvio Gigli, celebre giornalista e conduttore radiofonico. Cronista storico del Palio di Siena e figura di spicco della...

L’Aperitivo Centrale è un’iniziativa proposta ogni giorno dalle 17:30 alle 20 presso il Mercato Centrale di Firenze. Al prezzo di 10 euro, è possibile gustare...

Mercoledì 2 luglio, alla presenza dell’assessore alla cultura Francesco Milanesi e del presidente della Pro Loco Ettore Cattani, il direttore del quotidiano “Il Cittadino” Lorenzo...

La trippa di Andy Warhol

Fra i vari artisti famosi che hanno messo la trippa al centro delle proprie opere d'arte, vi è anche Andy Warhol, uno dei maggiori esponenti della Pop Art americana. La neutralità con la quale Warhol si pone davanti agli oggetti che rappresenta, senza alcuna interpretazione personale né intento estetico, cambia radicalmente il modo di decifrare le opere d'arte. La raffigurazione della scatoletta di pepper pot soup, la zuppa di trippa made in U.S.A., per esempio, come le altre icone che Warhol ci ha regalato (prima fra tutte Marylin Monroe) acquista dunque un valore etico: in un periodo caratterizzato dallo sviluppo industriale e da una ritrovata prosperità economica con oggetti e beni di consumo alla portata di tutti, il messaggio di Warhol è quello di celebrare il valore positivo dell'american way of life, lo stile di vita americano, in cui la democrazia si realizza nella mercificazione di massa che mette a disposizione di tutti uguali prodotti ed uguali possibilità, dai proverbiali "quindici minuti di popolarità" appunto alla trippa in scatola della Campbell. Grazie al metodo della serigrafia, che permette la produzione in serie delle sue opere, Warhol propone una forma d'arte popolare (Pop Art), ripetuta su vasta scala, da consumare come un qualsiasi altro prodotto commerciale, che ammicca - e neanche tanto velatamente - al movimento dadaista teso a dissacrare il mito dell'arte europea come espressione di cultura superiore.


1962 - Andy Warhol, 32 Campbell's Soup Cans, The Museum of Modern Art, New York City (Stati Uniti d'America)


1962 - Andy Warhol, Big Torn Campbell's Soup Can (Pepper Pot), The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (Stati Uniti d'America)


1962 - Andy Warhol, Small Torn Campbell's Soup Can (Pepper Pot), The Eli and Edythe L. Broad Collection, Los Angeles (Stati Uniti d'America)


1966 - Andy Warhol, Campbell's Soup Can – Pepper Pot, University of Michigan Museum of Art, Ann Arbor (Stati Uniti d'America)


1968 - Andy Warhol, Pepper Pot Soup - Campbell's Soup I, Ferus Gallery, Los Angeles (Stati Uniti d'America)

© Aerostato / TroppaTrippa.com

ARGOMENTI DELL'ARTICOLO

Non perdere i prossimi articoli

Loading

2 Maggio 2014

Condividi l'articolo!

Ultimi articoli di trippa

C’è anche la zuppa di trippa nella mappa degli orrori gastronomici europei realizzata nell’ambito di “Atlas of Prejudice” (l’Atlante del pregiudizio). Il progetto grafico –...

Nella mia ricerca sulla diffusione geografica delle ricette di trippa attraverso esplorazioni, colonizzazioni, migrazioni e tratte di schiavi, ho scoperto che la shkembe chorba bulgara...

Il 10 agosto 1910 nasceva a Siena Silvio Gigli, celebre giornalista e conduttore radiofonico. Cronista storico del Palio di Siena e figura di spicco della...

L’Aperitivo Centrale è un’iniziativa proposta ogni giorno dalle 17:30 alle 20 presso il Mercato Centrale di Firenze. Al prezzo di 10 euro, è possibile gustare...

Mercoledì 2 luglio, alla presenza dell’assessore alla cultura Francesco Milanesi e del presidente della Pro Loco Ettore Cattani, il direttore del quotidiano “Il Cittadino” Lorenzo...