Quando il piatto del giorno in prima pagina è la sopa de mondongo, credere obbedire combattere: non ho neanche sentito la necessità di aprire il menù del ristorante La Cabaña di Seattle ed ho gettato il cuore oltre l’ostacolo ordinando senza indugi la tradizionale zuppa di trippa come la si cucina in Honduras.
Al tavolo mi è stata portata una fondina grande come un’insalatiera, calda e fumante, contenente questa specialità di trippa dell’America Latina: un ricco brodo color caramello che lasciava intravedere non solo la trippa (appunto il mondongo), ma anche zampe di vitello (con osso e tutto), tocchi di mais, quarti di cavolo, oltre a pezzi di zucca chayote, banana platano e manioca. Ogni cucchiaiata una promessa.
Il condimento servito con questa zuppa era quello classico già incontrato nel gustare il menudo, ovvero spicchi di lime, trito di cipolla, cilantro e peperoncini jalapeño, questi ultimi tanto freschi e piccanti da togliere il fiato. Per fortuna che a mitigare il tutto c’erano delle tortillas di farina di mais fatte in casa. E la trippa? Giuro non ho mai assaggiato trippa più tenera di questa, e si che di trippa ne ho mangiata parecchia in vita mia.
Per restare a galla ho accompagnato il tutto con la birra honduregna “Salvavida” che tradotto in italiano significa “salvagente”, proprio quando – ironia della sorte – in questa zuppa ci affogherei volentieri.