29 Ottobre 2023

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Il nuovo quaderno

A Barolo a tutta trippa


Erano anni che avevo in programma un giorno di partecipare alla sagra “A tutta trippa” di Barolo e quest’anno finalmente le stelle si sono allineate. Arrivato il sabato nel paese dove si produce uno dei vini più famosi d’Italia ho avuto modo di visitare con tutta calma il centro cittadino prima che l’indomani si riempisse di visitatori e bancarelle. Lo stand all’interno del quale troneggiavano i due pentoloni da utilizzare per la lenta cottura della minestra di trippa era già stato allestito.


Il piatto principale di questa festa paesana ha cominciato a cuocere fin dalle prime ore del mattino sotto la supervisione del vicesindaco che è anche il macellaio di Barolo. A partire dalle 11 di mattina è poi cominciata la distribuzione al pubblico.


La minestra di trippa della sagra di Barolo era la punta di diamante della lista dei piatti tipici disponibili e come tale veniva servita in una ciotola in ceramica e non in una fondina di plastica, il che, lasciatemi dire, ha esaltato non poco l’esperienza gustativa. Si tratta di una preparazione in bianco, senza pomodoro, ma ricca di verdure, calda e corroborante grazie soprattutto alla presenza di ceci e patate. Avrei preferito abbinarla ad un calice di Barolo, ma ho dovuto ripiegare su un altrettanto delizioso bicchiere di Dolcetto visto che stranamente il vino a cui il paese dà il nome, non era nel menù della sagra.


La giornata è allietata da un quartetto che si aggirava tra i tavoli intrattenendo gli astanti con musica tradizionale piemontese.


Foto di rito infine con la gentilissima sindaco di Barolo e con gli amici della Confraternita dla tripa ‘d Moncalè presenti alla sagra per far assaggiare a tutti il rinomato salame di trippa di Moncalieri.

© Aerostato / TroppaTrippa.com

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A Barolo a tutta trippa


Erano anni che avevo in programma un giorno di partecipare alla sagra "A tutta trippa" di Barolo e quest'anno finalmente le stelle si sono allineate. Arrivato il sabato nel paese dove si produce uno dei vini più famosi d'Italia ho avuto modo di visitare con tutta calma il centro cittadino prima che l'indomani si riempisse di visitatori e bancarelle. Lo stand all'interno del quale troneggiavano i due pentoloni da utilizzare per la lenta cottura della minestra di trippa era già stato allestito.


Il piatto principale di questa festa paesana ha cominciato a cuocere fin dalle prime ore del mattino sotto la supervisione del vicesindaco che è anche il macellaio di Barolo. A partire dalle 11 di mattina è poi cominciata la distribuzione al pubblico.


La minestra di trippa della sagra di Barolo era la punta di diamante della lista dei piatti tipici disponibili e come tale veniva servita in una ciotola in ceramica e non in una fondina di plastica, il che, lasciatemi dire, ha esaltato non poco l'esperienza gustativa. Si tratta di una preparazione in bianco, senza pomodoro, ma ricca di verdure, calda e corroborante grazie soprattutto alla presenza di ceci e patate. Avrei preferito abbinarla ad un calice di Barolo, ma ho dovuto ripiegare su un altrettanto delizioso bicchiere di Dolcetto visto che stranamente il vino a cui il paese dà il nome, non era nel menù della sagra.


La giornata è allietata da un quartetto che si aggirava tra i tavoli intrattenendo gli astanti con musica tradizionale piemontese.


Foto di rito infine con la gentilissima sindaco di Barolo e con gli amici della Confraternita dla tripa 'd Moncalè presenti alla sagra per far assaggiare a tutti il rinomato salame di trippa di Moncalieri.

© Aerostato / TroppaTrippa.com

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