USA / ILLINOIS – L’avvento dell’intelligenza artificiale ha segnato una trasformazione profonda in quasi tutti i settori: non si tratta più solo di automazione, ma di una nuova forma di collaborazione mediata da algoritmi che amplificano il pensiero umano, e sono capaci di generare testi, immagini, musica e persino ricette.
Utilizzato da mezzo miliardo di persone alla settimana, ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale addestrato su miliardi di vocaboli provenienti da libri, articoli, siti web e dialoghi, che risponde prevedendo la parola successiva, scegliendola statisticamente tra quelle più coerenti e probabili. Dopo aver appreso la struttura logica delle ricette, può adesso creare ex novo un piatto senza copiarlo ma associando tecniche culinarie ad ingredienti tipici o innovativi, ed integrando tradizioni culturali in modo plausibile attingendo a ricette simili per suggerire abbinamenti coerenti.
Gli chef di tutto il mondo stanno già esplorando le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale per ottenere nuovi spunti creativi. Fra questi anche Grant Achatz del ristorante Next di Chicago che ha utilizzato l’AI per generare prima nove profili di chef inesistenti, fornendo informazioni (inventate) sulla loro esperienza lavorativa ed il loro background familiare e culturale, ed ha poi chiesto al chatbot di suggerire piatti che riflettessero le influenze personali e professionali di ciascuna personalità digitale, ottenendo proposte culinarie per un menù interamente disegnato dall’intelligenza artificiale.
Prendendo spunto dall’iniziativa di Achatz, il giornalista John Kessler del “Chicago Magazine”, non è voluto essere da meno e nel suo articolo “A ChatGPT-Perfected Restaurant” ci racconta di aver inserito una descrizione di un suo chef immaginario per vedere quale ricetta venisse poi proposta da ChatGPT
Glen è un single di trentotto anni che vive nel seminterrato di sua madre nella periferia di Chicago. È un cuoco autodidatta che urla contro la televisione durante i programmi di cucina ed ha un’ossessione per Anthony Bourdain. Gli viene data l’opportunità di preparare un solo piatto per Achatz, nel tentativo di guadagnarsi un posto in cucina.
rimanendo poi piacevolmente sorpreso dalla risposta: “L’AI ha inventato una storia piuttosto divertente su Glen ed il terribile stufato di trippa che cucinava sua madre, ma ciò che ha davvero attirato la mia attenzione è stata la sorprendente raffinatezza della ricetta: prevede una marinatura nel sidro di mele, una lunga brasatura in un brodo a base di zampe di gallina, acciughe e mirepoix bruciato, il tutto servito in un brodo a base di pomodori fermentati, accompagnato da gnocchi fritti e da un leggero condimento con olio alla menta”.