Semellino, rosetta, barchetta? E se per una volta fosse un “gua bao” a raccontare Firenze e il lampredotto? Questo soffice panino al vapore, nato lungo le coste della provincia cinese del Fujian, viene tradizionalmente ripiegato su se stesso e farcito con pancetta, coriandolo, arachidi e senape. Al Tåg Bistrot invece, proprio nel cuore di Firenze, si parla di corda in casa dell’impiccato: il tradizionale panino fiorentino cambia veste e diventa “Lampredotto bao”.
Lampredotto bao? “Piuttosto lampredotto bah” risponderà forse qualcuno dei più tradizionalisti, ma la fusion è anche questa: una contaminazione creativa tra culture gastronomiche diverse, contaminazione che in questo caso è perfettamente riuscita.
La prima cosa che colpisce è ovviamente la sofficità, quasi quella di un morbidissimo cuscino. A questa segue al primo morso il sapore familiare del lampredotto che si tira subito dietro però un altro colpo di scena: un condimento insolito fatto di cipolle caramellate, cipolle croccanti e rucola fritta.
Il risultato è inaspettato e delizioso: siamo sotto casa, ma al tempo stesso a mille miglia dal chiosco del trippaio. Il viaggio nel gusto però si paga: il prezzo sfiora quello di tre panini tradizionali (ma domani rompo il salvadanaio e ci ritorno).