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La lapide misteriosa

In un vecchio libro del 1736 si trova una incisione "umilmente dedicata ai geni di Oxford, Cambridge, Eton ed alla dotta Società degli Antiquari". L'illustrazione raffigura una lapide sulla quale sono riportate queste parole:

BENE
A. T. H. TH. ISST
ONERE. POS. ET
H. CLAUD. COS TER. TRIP
E. SELLERO
F. IMP
IN. GT. ONAS. DO
TH. HI.
S. C.
ON. SOR
T. I. A. N. E

L'enigma è presto risolto: quella che a prima vista sembra una serie di abbreviazioni latine, se letta senza tener conto di maiuscole, punteggiatura e divisione delle lettere, riporta il seguente epitaffio: "Beneath this stone reposeth Claud Coster tripeseller of Impington as doth his consort Jane." (Sotto questa pietra riposa Claudio Coster, trippaio di Impington, e parimenti la sua consorte Jane).

Una ricerca più accurata conferma che nessuno che si chiami Claud Coster si trova nel cimitero di Impington, e sebbene esista la possibilità che la lapide si trovi altrove (il testo menziona solo la provenienza del trippaio, non il luogo della sua sepoltura), i più sono concordi nel ritenere che si tratti di un rebus letterario di pura fantasia creato per mettere in ridicolo, con questa iscrizione latineggiante che glorifica un trippaio (professione tenuta anche allora in bassa considerazione), gli appartenenti alla Society of Antiquaries di Londra, il cui direttore aveva pubblicato un volume intitolato "Sepulchral Monuments".


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