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La trippa di Andrea Pazienza

Massimo Zanardi detto "Zanna", uno dei più noti personaggi di fumetti creati da Andrea Pazienza, adora la trippa in scatola. Appare per la prima volta nella storia "Giallo Scolastico", pubblicata sulla rivista "Frigidaire" nel 1981. Liceale pluriripetente perfido e ribelle, frequenta la quinta dello scientifico Fermi di Bologna insieme ai suoi due inseparabili compagni di avventure Petrilli (Pietra) e Colasanti (Colas), ha lunghi capelli biondi, un viso spigoloso ed un lungo naso adunco. Fondamentali per comprendere a pieno il personaggio, vero rappresentante della propria generazione, sono le parole dello stesso Pazienza: "La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto, l'assoluto vuoto che permea ogni azione". Un ragazzo senza un ideale dunque in un'epoca di rivoluzioni inutili, e soprattutto terribilmente annoiato, cattivo non per scelta ma per colpa della società. Questa è la sua scheda, presentata in forma autobiografica da Andrea Pazienza:

"Mi chiamo Massimo Zanardi, ho 21 anni e peso circa 68 chili. Mia madre è vedova, e ho una sorella più piccola di cinque anni. C'è uno zio, fratello di mia madre, che provvede a noi. È proprietario di una concessionaria Alfa Romeo e scapolo. Io gli sono piuttosto affezionato. Fu lui a regalarmi la Golf decappottabile nera, che ho fatto fuori l'anno scorso. Da allora giro a piedi. Non sono un mangione, così come non ho vizi particolari, fumo una decina di sigarette al giorno, e quasi mai di mattina. Mi drogo quando capita, con quello che c'è. Questo, diciamo, nella normalità, che capita ogni tot come fatto eccezionale. Siccome non ho alcun rispetto del mio corpo, e godo di una salute di ferro (mai un'epatite!) trascorro la maggior parte del mio tempo a stravolgermi, sicché se un giorno bevo un'intera boccia di Bacardi, la notte può capitare che fumi sessanta sigarette, così come non ho orari nel mangiare e a pensarci bene credo di mangiare effettivamente solo una volta ogni due giorni, di notte, a casa mia o di altri, la testa infilata nel frigo a ingollare cose gelate, non ho del resto gusti difficili, anche se amo troppo la trippa in scatola. Ah, e anche il ketchup, sì, e il succo di pomodoro. Ci sono periodi in cui vado in palestra, e allora mangio molta carne, cioè hamburger, soprattutto. Da tre anni seguo un corso estivo di kendo, e poi durante l'inverno faccio qualche combattimento, e devo dire che me le cavo. Il kendo è una cosa a metà, ci credo e non ci credo, così come mi rendo conto che il nostro maestro non è che un fissato. Col kendo va la verdura, si dice".


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