Guai a vendere la trippa di domenica!
Un articolo apparso il 18 giugno 1877 sul quotidiano neozelandese "The West Coast Times" ci segnala un curioso fatto di cronaca, ovvero l'arresto di un trippaio reo di aver venduto la trippa di domenica: "Il Pall Mall Gazette riporta che un trippaio di nome Evans ha citato in tribunale due poliziotti per abuso di potere, richiedendo un pagamento di cinquanta sterline di danni. Costui sembra sia stato portato in prigione per aver rifiutato di pagare una multa impostagli dai magistrati della contea dopo aver venduto la trippa di domenica. I poliziotti che lo hanno arrestato, lo hanno ammanettato e lo hanno trascinato per la strada fino alla prigione. Interrogato, uno dei due accusati ha ammesso di aver seguito le regole che impongono di usare le manette per tutti i prigionieri, ad eccezione di quelli anziani o infermi, durante il trasporto verso il penitenziario senza tenere in considerazione il fatto che la persona fermata sia disposta o meno a collaborare. Il giudice ha fatto notare che non ci può essere presunzione peggiore che quella di ritenere che la polizia a suo piacere possa ammanettare un tranquillo cittadino, in qualunque situazione questi si trovi, senza avere la certezza che costui sia in procinto di ribellarsi o di sfuggire alla cattura. La giuria ha dato ragione al trippaio che è stato ricompensato con venti sterline. La polizia è portata a ritenere che un prigioniero in custodia perda tutti i diritti di cittadino. In questo caso l'istinto avrebbe dovuto ammonire i poliziotti che il reato di vendere trippa di domenica non è una di quelle offese che rende necessario o desiderabile trattare il reo alla stregua di un ruffiano senza speranze, capace di qualunque atrocità".
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